Lettori fissi

martedì 27 maggio 2014

We Want Renzi


"E' un voto di speranza, per l'Italia che vuole cambiamento"

È stato il primo commento del Capo del Governo all’indomani della vittoria schiacciante riportata dal suo partito alle elezioni europee.

Al di là delle scuse e delle contestazioni, la vittoria del Partito Democratico sembra l’unico dato certo di questa tornata elettorale.
Alla faccia di chi dice che le elezioni europee non contano nulla, se non per eleggere membri di un organo comunitario che di potere e rilevanza ne ha ben pochi...
 
A chi sono servite queste elezioni?
 
1 Sicuramente a Renzi. Per un premier NON eletto, questa vittoria ha il valore  di una certificazione.
Parlasse adesso chi gli contestava di non essere passato dal voto del popolo.

 
2 Sono servite a Grillo e al M5S per ridimensionarsi. Forse non è destino che i pentastellati vincano. Infatti, il M5S non sembra ispirare troppo gli italiani tanto da mandarlo al governo, ma, invece, sembra assemblato a posta per stare all’ opposizione.

 
3 Matteo Salvini, l’uomo nuovo, salva la Lega dal baratro andando oltre il 6%. E un partito che, fino a qualche mese fa sembrava finito e che aveva come slogan “PRIMA IL NORD”, per la prima volta finisce col prendere voti anche al Sud.

 
4 Berlusconi non prede i voti sperati, ma conferma la sua stabile presenza nonostante le bastonate che lo hanno randellato in questo ultimo anno, tra vicende giudiziarie, scissioni e tradimenti.

 
Insomma, ancora una volta i partiti non centrano nulla con le elezioni. Sono i personaggi che determinano il successo o la sconfitta.

Renzi vince (stravince) con più di 11 milioni di consensi e si tratta di una vittoria personale, che lo ha visto mettersi in gioco in prima linea, considerando anche lo scarso spessore dei suoi canditati, trai quali:  Alessandra Moretti, Cecile Kyenge, Renato Soru e la mitica Pina Picierno.

Insomma, mica male per il essere il nipote scemo della Merkel.

 
 
Ma a farne le spese sono stati soprattutto gli alleati, quasi del tutto scomparsi. Scelta Civica sembra si sia volatilizzata, mentre NCD a stento arriva al 4%.

Con Renzi c’è finalmente aria di cambiamento, la gente ha ritrovato la fiducia nelle istituzioni e miracolosamente i titoli di Piazza Affari volano mentre lo Spread crolla.

Ma il nuovo già puzza di vecchio. E il cambiamento di Renzi somiglia sempre più alla discesa in campo di Berlusconi del  94. Lo stesso entusiasmo, lo stesso charme, lo stesso format. Ma questa volta c’è un elemento in più: L’Europa.
 
Votare PD  significa votare per quest’Europa. E forse quegli 11 milioni di italiani lo hanno dimenticato. Hanno dimenticato che la crisi economica e sociale che sta sfiancando il nostro Paese scaturisce da quelle politiche economiche e monetarie dettate dagli Eurocrati.
 
Spero che quegli 11 milioni di italiani siano i primi a pagare per le conseguenze che verranno, per aver cercato di "cambiare" l'Europa con chi, invece, vuole "cancellare" L'Italia.


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